di Saverio Chiappa
Non sempre “lo slancio” verso la sostenibilità arriva dalla pressione normativa di un legislatore. Anzi, spesso è frutto dell’iniziativa di un singolo. Si guardi all’esempio dell’Unione Europea, che dopo una forte accelerata sulla transizione energetica tramite il Green Deal, ha ora deciso di rallentare per dare più tempo alle aziende per adeguarsi al nuovo corso verde. È accaduto, per esempio, con la direttiva (UE) 2025/794 conosciuta anche come “Stop the Clock”. È stata adottata di recente proprio per rinviare l’entrata in vigore di alcuni obblighi normativi in materia di sostenibilità, per dare alle imprese più tempo per adeguarsi e semplificare il quadro normativo europeo.
E così, mentre le istituzioni europee decelerano per non perdersi nessuno nel cammino della transizione, altri accelerano per farsi trovare pronti, anche senza esserne obbligati. Lo ha fatto, per esempio, l’aretina Orchidea Preziosi Spa, proprietaria del brand IGE Gold, specializzato in oro da regalo e oro da investimento.
Il bilancio ESG
Orchidea Preziosi – come spiega il Finance & Marketing Director dell’azienda e fondatore di IGE Gold Fabio Scartoni – non ha ancora l’obbligo di redigere un bilancio ESG. Eppure, ha voluto farlo, perché è sensibile all’argomento e ne ha intuito l’importanza anche in termini di relazioni con l’esterno e apprezzamento del brand. “Non eravamo obbligati a redigere il bilancio ESG. La maggior parte dei nostri clienti non lo richiede. Provengono spesso dall’East e Far East, dall’oreficeria unbranded, e non hanno queste esigenze”, premette Scartoni. “Tuttavia – prosegue – essendoci avvicinati al mondo della moda e dei Luxury Brand, abbiamo appreso da loro e fatto nostro un modo di lavorare che è importante in un’ottica di condivisione e restituzione del valore. È un approccio filosofico e valoriale che abbiamo deciso di sposare. Il bilancio ESG ci permette di dare valore allo sforzo economico che facciamo: la società di consulenza che ci segue è fatta da giovani ragazzi, e sono loro che mettono in risalto il valore che va al di là del ritorno economico”.
L’impianto eolico
Dunque, nessun obbligo normativo ma un passo avanti vissuto da Fabio Scartoni come “una cosa dovuta”. “Non abbiamo un ritorno economico immediato, ma è un atto d’amore a trecentosessanta gradi”, ribadisce al nostro periodico. La sostenibilità si può concretizzare tramite un uso più consapevole ed efficiente delle risorse, ma anche grazie alla scelta di una produzione più pulita. “Per dare atto all’importanza delle tematiche ESG, abbiamo concretizzato un decreto attuativo per un impianto eolico nell’Apennino Tosco Emiliano, che vedrà la luce entro quest’anno o l’inizio del prossimo”, aggiunge Scartoni riferendosi all’approvvigionamento energetico del gruppo di Arezzo. La sua previsione è che l’impianto eolico “permetterà a Orchidea Preziosi e a tutto il Gruppo di diventare completamente green, a livello di saldo positivo di energia”. Un effetto positivo a cascata anche per IGE Gold, che potrà essere “un’azienda, un banco metalli a saldo positivo a livello energetico”.
Le nuove generazioni
L’avvicinamento alla sostenibilità passa anche da un’ulteriore “apertura” verso le nuove generazioni, molto sensibili al tema e propositive sulle soluzioni. “Proprio per la natura del progetto che è altamente tecnologico – premette Scartoni – l’obiettivo è cercare di inserire all’interno del team dei giovani che amano la tecnologia e che possono essere i primi a dire la loro sulla modalità di acquisto”, creando una sinergia ottima per il business e “dando loro una possibilità concreta di far parte di un progetto interessante”.
Il DNA di IGE Gold
Per comprendere la direzione del viaggio, anche tecnologico, di IGE Gold, è utile osservare la strada percorsa finora. IGE Gold – come spiega Scartoni alla nostra testata – è nata dall’esperienza di Orchidea Preziosi, società creata da suo padre e specializzata nella lavorazione di metalli preziosi, con l’obiettivo di unire tecnologia e mercato dell’oro fisico da investimento. Una delle prime intenzioni era creare un sito e-commerce per la vendita di lingotti da regalo. Oltre a offrire lingottini personalizzati, pensati anche come oggetti da regalo per eventi speciali, la società è diventata un banco metalli autorizzato dalla Banca d’Italia, requisito necessario per vendere legalmente oro da investimento in Italia. L’offerta si è quindi allargata includendo lingotti da investimento (24 carati), lingotti “titolati” (9, 14 e 18 carati), e “lingottini” personalizzati, con incisi loghi e ricorrenze, venduti in varie grammature.
L’esperienza e l’evoluzione tecnologica hanno poi portato allo sviluppo di IGE Gold App, che permette l’acquisto di oro da investimento fisico in modo immediato, sicuro e semplice, con prezzo aggiornato ogni dieci secondi e la possibilità di creare piani di accumulo in oro fisico, con custodia gratuita a tempo indeterminato presso sedi sicure e assicurate, esclusivamente del Gruppo.
Inoltre, sono stati messi in casa software proprietari per la copertura automatica dell’oro fisico acquistato e l’allocazione individuale del metallo a ciascun cliente. A breve, come ci anticipa Scartoni, IGE Gold sarà ufficialmente un banco metalli a sé stante, pur restando controllata da Orchidea Preziosi.
Governance, clienti e fornitori
Nel settore dell’oro è inoltre utile porre un focus particolare sulla Governance. “Per quanto riguarda la governance, abbiamo le certificazioni RJC COC e COP, che permettono la tracciabilità dell’oro scongiurando lo sfruttamento della mano d’opera a basso costo e l’inquinamento incontrollato. L’attenzione a questa certificazione ci è stata insegnata dai grandi brand. Noi solitamente lavoriamo per il mondo unbranded, ma abbiamo imparato e applicato l’attenzione a queste certificazioni anche nei mercati dove non erano richieste“, osserva l’imprenditore aretino.
“L’oro che IGE Gold vende deriva da fornitori assolutamente certificati. Non compriamo oro dall’estero né da fornitori di dubbia identità, ma soltanto da banchi metalli di primaria importanza del nostro settore che dispongono di certificazioni internazionali”.
Una tracciabilità assoluta della filiera sarebbe impossibile da mettere in pratica, ma il brand toscano mette al primo posto la propria sensibilità sul tema e cerca di coinvolgere anche altri addetti del settore: “Trattiamo l’oro in conto lavoro, ce lo portano anche le piccole aziende, per cui sarebbe utopico (e forse anche scorretto) dire che tutto l’oro viene tracciato. Però possiamo affermare che c’è una sensibilità molto grande su queste tematiche e tutti gli operatori del settore, anche i più piccoli che sono nostri clienti, stanno iniziando a porre molta attenzione su questa tematica”.
Una sfida per il futuro
Guardando al futuro, oltre alla sostenibilità, IGE Gold vede un’altra sfida cruciale: la tokenizzazione dell’oro tramite un token IGE Gold con un sottostante di oro fisico. “È una sfida che possiamo
ntraprendere ora perché si è venuta a colmare una lacuna legislativa che gravava sul sistema sia europeo che italiano, con l’attuazione e il riconoscimento dallo Stato italiano di una normativa europea che permette di tokenizzare i beni. Quindi stiamo lavorando anche sotto questo punto di vista: con IGE Gold vorremmo dare la possibilità a un mercato molto giovane e fatto di giovani che hanno fondi in criptovalute, di poterli switchare e convertire in oro fisico. Questo è il nostro obiettivo”, conclude.
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