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Ri-generation è un progetto di rigenerazione e ricondizionamento di RAEE nato da Astelav Srl, uno dei principali distributori europei di accessori e ricambi per elettrodomestici. Nel corso del tempo, Ri-generation si è reso indipendente dalla Società madre, diventandone uno spinoff. La redazione di ImprontaZero® ha chiesto a Ernesto Bertolino, Amministratore Delegato di Astelav, di raccontare questa storia.

Partiamo dall’inizio: come nasce e di cosa si occupa Astelav Srl?

La nostra è un’attività di famiglia che opera all’interno del mondo degli elettrodomestici. Risale al primo dopoguerra, quando mio nonno, Riccardo Bertolino, arriva a Torino e si cimenta nella produzione artigianale di lavatrici, un prodotto al tempo non molto diffuso in Italia. Acquista una lavatrice dall’Inghilterra, la smonta e ne costruisce una nuova, dando così il via alla produzione all’interno di casa propria.

A seguire, nel 1963, mio padre crea un’attività dedicata alla riparazione di lavatrici, all’assistenza, gestione e trattamento dei ricambi. Nasce così Astelav (acronimo di ASsistenza TEcnica LAVatrici), un’impresa di dimensioni medio-piccole che oggi è tra i leader del settore in Europa ed esporta componenti e ricambi per elettrodomestici in circa ottanta Paesi nel mondo.

Come nasce Ri-generation e come evolve nel corso degli anni?

In conseguenza all’attività di Astelav, al know-how acquisito e all’ampia conoscenza maturata all’interno del mercato di riferimento, abbiamo deciso di diversificare. Nel 2016 abbiamo ottenuto l’autorizzazione al trattamento dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), e nel 2017 è nata ufficialmente Ri-generation.

Da un punto di vista produttivo, il progetto si occupa del recupero di RAEE e nasce avendo già a disposizione un laboratorio dedicato, migliaia di ricambi e le competenze tecniche necessarie per effettuare la miglior riparazione e rigenerazione possibile.

Ri-generation è strettamente connesso a pratiche di sostenibilità e responsabilità ambientale e sociale. Il valore ambientale è insito nell’attività principale del progetto stesso: prelevare i rifiuti dall’ambiente per rimetterli in funzione.

Dal punto di vista sociale, Ri-generation ha instaurato fin da subito una stretta collaborazione con il Sermig di Torino, l’Arsenale della Pace. Si è creato un modello all’interno del quale il terzo settore intercetta e propone delle figure, con potenzialità manuali e lavorative, che hanno perso lavoro o vivono difficoltà economiche, familiari, sociali. Ri-generation dà quindi lavoro a persone in difficoltà, affiancandole all’esperienza di tecnici specializzati che hanno già una profonda conoscenza dell’elettrodomestico e della sua riparazione.

I primi dipendenti sono giunti quindi a Ri-generation tramite il Sermig, ma successivamente sono state attivate altre collaborazioni con i Salesiani di Don Bosco. Insieme a questi ultimi, abbiamo ideato corsi di formazione per ragazzi provenienti da altri Paesi, che non hanno un appoggio familiare o conoscenze sul territorio. Tramite questi momenti formativi abbiamo cercato di dar loro strumenti per orientarsi all’interno del mondo lavorativo, seguendo anche le aspirazioni personali di ciascuno. Alcuni dei partecipanti sono stati inseriti tra le risorse del nostro stesso laboratorio. Con CNOS FAP Regione Piemonte (Ente formativo della Pastorale Giovanile Salesiani Don Bosco di Torino) abbiamo anche istituito un corso scolastico per Riparatori nel Centro di formazione professionale Valdocco, all’interno del quale alcune ore vengono dedicate alla riparazione e rigenerazione di elettrodomestici.

Nel 2021, da progetto pilota interno ad Astelav, Ri-generation è diventata una società benefit indipendente. Abbiamo scelto un Amministratore giovane che si dedica totalmente all’attività di Ri-generation e ci siamo affacciati ai social, raggiungendo quasi 150 mila follower su Instagram. Tramite questi canali parliamo della nostra attività e diamo consigli su come usare correttamente gli elettrodomestici, riducendo i consumi.

Gli elettrodomestici rigenerati e ricondizionati sono venduti sul sito e spediti in tutta Italia, nel negozio presso la sede di Vinovo e presso Green Pea a Torino.

Sappiamo che, in questi ultimi anni, l’interesse verso i valori di sostenibilità è aumentato sempre più. Avete avuto modo di osservare questa dinamica all’interno del vostro business?

Quando siamo partiti con il progetto Ri-generation, siamo stati dei pionieri. Tuttora, nell’ambito dell’elettrodomestico, ci distinguiamo dai nostri “competitor” perché siamo una realtà molto organizzata, assai differente dall’attività dell’artigiano che ripara elettrodomestici nel proprio negozio.

Dal 2016 e fino alla pandemia, l’interesse per questo tipo di prodotto era minore, ma sussisteva già una certa attenzione verso le tematiche ambientali, soprattutto tra i giovani. Ma non solo: si percepiva anche una sorta di diffidenza, di sospetto nell’utilizzare qualcosa che era già stato usato da altri.

La cosa che ha permesso a Ri-generation di contrastare la diffidenza è stata la qualità del prodotto. Siamo un’organizzazione con un’ampia disponibilità di ricambi, una profonda conoscenza dell’oggetto elettrodomestico e un’efficiente rete di assistenza a livello nazionale. Ci avvaliamo di clienti e partner che da molti anni fanno attività di riparazione e assistenza per diversi marchi in tutta Italia, il che ci permette di assicurare una garanzia di un anno sui prodotti Ri-Gen e di due anni sui prodotti Ri-New. I primi sono elettrodomestici usati, rigenerati, igienizzati e sottoposti ad oltre trenta controlli; i secondi, invece, sono elettrodomestici nuovi ricondizionati, prodotti mai usati con danni funzionali o difetti estetici ripristinati.

In generale, nel corso degli anni, il mantenimento di alti standard ha aiutato ad aumentare la consapevolezza e la fiducia nel comprare oggetti usati rigenerati.

Alcuni studi hanno sottolineato come l’attenzione alla sostenibilità sia più specifica di alcuni gruppi sociali e meno di altri. Come si configura il vostro “cliente tipo”?

Ci rivolgiamo a una base di utenti di diverso tipo. I giovani, soprattutto gli studenti fuori sede, persone sensibili alla finalità sociale e ambientale dell’oggetto, o ancora persone che valutano l’effettivo utilizzo di un prodotto. Per esempio, chi vuole comprare una lavatrice per una seconda casa, i proprietari di social house, i proprietari di abitazioni che semplicemente non vogliono comprare prodotti nuovi ma oggetti ricondizionati, più economici, perfettamente funzionanti, che mantengono la qualità. Tutti questi utenti sono aumentati in termini numerici nel corso degli anni.

Cosa prevedete per i prossimi anni, per il futuro di Ri-generation?

Ci siamo aperti a fondi di investimento che hanno come peculiarità l’interesse verso l’impatto sociale e ambientale, per dare un posizionamento nuovo e più forte all’attività aziendale in termini sia economici che strategici, e per aumentarne la produttività. Ad oggi produciamo circa quattromila elettrodomestici l’anno e fatturiamo circa un milione di euro. I piani di sviluppo sono a doppia cifra ogni anno, la crescita dovrà essere importante per seguire la domanda e garantire la qualità.

Concludendo, dal punto di vista delle istituzioni, come si potrebbe favorire e supportare il settore del riuso e del riciclo?

Come Ri-generation sappiamo che l’economia circolare e l’economia sociale sono talvolta modelli difficili da sviluppare, perché economicamente hanno dei costi elevati e i risultati della vendita non sono immediati ma si vedono nel medio-lungo periodo. Tuttavia, così come già avviene in altri Paesi, mi piacerebbe che quello da noi proposto diventi un modello sempre più vincente.

Il riuso è un fenomeno economico che funziona, ma ci vorrebbe una maggiore attenzione da parte delle istituzioni soprattutto per quanto concerne la fiscalità. Ad esempio, il nostro prodotto viene comprato con l’IVA al 22% come avviene con i prodotti nuovi, comportando così una situazione per cui un unico oggetto produce più volte il pagamento dell’IVA. L’applicazione di un’IVA agevolata, dunque, è sicuramente auspicabile per agevolare lo sviluppo del nostro settore, in un’ottica di sostenibilità che sia allo stesso tempo ambientale, sociale ed economica.

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