di Marco Poggianella, Co-founder e CEO di SOP – Save Our Planet
Per molti secoli, l’agricoltura è stata sinonimo di sicurezza alimentare e prosperità economica. Oggi, tuttavia, si trova a un bivio: continuare lungo un percorso insostenibile o abbracciare un modello che rigeneri i suoli, protegga la biodiversità e garantisca cibo sano per le generazioni future.
Se il cambiamento climatico è la minaccia più discussa del nostro tempo, i veri “gorilla nella stanza” sono il suolo e il suo silenzioso declino. Sono necessari secoli per formare pochi centimetri di terra fertile, eppure la stiamo perdendo a un ritmo allarmante. Se continuiamo così, entro sessant’anni potremmo non avere più a disposizione suoli coltivabili.
Il Suolo: Un Alleato Contro la Crisi Climatica
Il suolo non è solo un substrato inerte, ma un ecosistema vivo che svolge un ruolo cruciale nel bilancio del carbonio globale. È il secondo più grande serbatoio di CO₂ dopo gli oceani e – quando è sano – sequestra carbonio, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico.
Ma c’è un problema: le pratiche agricole impoveriscono la materia organica del suolo, trasformandolo da assorbitore a emettitore di CO₂. Questo significa che, invece di aiutarci a contrastare il riscaldamento globale, i suoli degradati lo stanno accelerando. Un suolo sano è popolato da miliardi di microrganismi, funghi e batteri benefici che ne garantiscono fertilità ed equilibrio. Quando il suolo viene sfruttato in modo intensivo, questa rete vivente si spezza, riducendo la sua capacità di rigenerarsi.
Le soluzioni esistono già. Tecniche come il carbon farming, l’agroforestazione, l’uso di colture di copertura e particolari biopotenzianti possono aumentare la capacità del suolo di sequestrare carbonio, ripristinandone fertilità e funzionalità ecologica.
Un Pianeta al Servizio del Cibo: Qual è il Prezzo?
Oggi solo il 10% delle terre abitabili è destinato alle coltivazioni, mentre la popolazione umana è cresciuta da 1,6 miliardi nel 1900 agli attuali 8,2 miliardi. Per sfamare un pianeta sempre più affamato, l’agricoltura industriale ha puntato su fertilizzanti sintetici, pesticidi e monocolture intensive. Il risultato? Rese più elevate, ma al costo di una devastazione ambientale senza precedenti.
I numeri parlano da soli: il 52% dei terreni agricoli mondiali è già compromesso; in Europa i suoli degradati si attestano tra il 60% e il 70%; in Italia il 49% del territorio è a rischio desertificazione; ogni secondo perdiamo 2,5 metri quadrati di suolo agricolo, pari a 22 ettari al giorno. Nei 5 minuti necessari per leggere questo articolo, spariranno circa 100-110 ettari di suolo coltivabile! (leggete in fretta…).
Questa crisi non è un problema solo del futuro. È qui e ora.
Agricoltura Rigenerativa: Un Modello di Sostenibilità e Redditività
L’agricoltura rigenerativa non è il ritorno a un’epoca preindustriale, ma un cambio di paradigma: significa lavorare con la natura, non contro di essa. L’idea non è semplicemente quella di “fare meno danni”, ma di ricostruire la fertilità dei suoli, ripristinare la biodiversità e rafforzare gli ecosistemi agricoli.
Strategie per un’Agricoltura Rigenerativa Vincente
- Aumento della sostanza organica: Compost, biopotenzianti e minore utilizzo di chimica per ristabilire l’equilibrio biologico del suolo.
- Copertura vegetale permanente: Protegge dall’erosione, migliora la capacità di trattenere acqua e favorisce la biodiversità.
- Diversificazione e rotazione delle colture: Riducono la dipendenza da fertilizzanti chimici e arricchiscono il microbiota del suolo.
- Limitazione delle lavorazioni intensive: Preserva la struttura del suolo e i funghi micorrizici, essenziali per la salute delle piante.
- Maggiore efficienza idrica: Suoli più sani trattengono meglio l’acqua, riducendo i rischi di siccità.
- Carbon Farming: Tecniche per sequestrare il carbonio nel suolo, contrastando i cambiamenti climatici e generando nuove opportunità economiche.
- Accesso a incentivi, certificazioni e mercati ESG: Le aziende che adottano pratiche sostenibili aumentano la loro competitività.
Queste non sono solo idee: sono soluzioni già in atto.
Think Globally, Act Locally
Da oltre trent’anni mi occupo di agricoltura e sostenibilità. Come Ambassador SDGs, osservatore UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) e speaker alle ultime cinque COP, ho avuto il privilegio di discutere queste tematiche con esperti e decisori politici a livello internazionale. Alla COP29 di Baku, lo scorso novembre, ho parlato di questi temi anche con il professor Jeffrey Sachs, uno dei massimi esperti mondiali di sviluppo sostenibile. Da quel confronto è emerso un concetto chiave: le strategie globali sono fondamentali, ma senza un cambiamento concreto nelle pratiche locali, restano parole prive di impatto.
Negli anni ’70 si diceva “Think globally, act locally”. Oggi, più che mai, questa frase non è solo un’ispirazione, ma un’urgenza. Non possiamo aspettare soluzioni dall’alto: la trasformazione dell’agricoltura dipenderà dalle scelte quotidiane di chi coltiva la terra e di chi consuma i suoi frutti.
Il Ruolo della Filiera e dei Consumatori
La rigenerazione agricola non può essere un impegno solo degli agricoltori. Tutta la filiera – dalla distribuzione ai consumatori – ha un ruolo cruciale nel sostenere questo cambiamento. Le grandi aziende agroalimentari stanno già investendo in modelli rigenerativi, non solo per ridurre il loro impatto ambientale, ma anche perché la domanda di cibo sostenibile sta crescendo. Ma il vero potere è nelle mani dei consumatori. Ogni acquisto è un voto per il futuro del pianeta. Scegliere certi prodotti significa sostenere chi sta investendo in pratiche sostenibili e spingere il mercato verso una nuova direzione.
Il Modello Rigenerativo è anche Economico
Integrare la rigenerazione agricola non è solo una scelta etica, ma anche un investimento strategico. L’esperienza ventennale di SOP Save Our Planet, l’azienda che ho fondato nel 2001 e recentemente certificata B Corp, dimostra che innovare in agricoltura e allevamento può generare vantaggi concreti. Soluzioni come biopotenzianti del suolo, gestione intelligente dell’irrigazione e dei reflui zootecnici, protocolli per la riduzione delle emissioni in allevamento e tecniche di agricoltura circolare hanno migliorato la qualità delle produzioni, ridotto i costi e creato nuove opportunità di mercato.
Il Futuro è nelle Nostre Mani
L’agricoltura rigenerativa non è una moda, né un’utopia. È la chiave per produrre cibo in armonia con la natura, garantendo stabilità economica e ambientale. La vera domanda non è se possiamo permetterci di adottare l’agricoltura rigenerativa. La vera domanda è: possiamo permetterci di non farlo?
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