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di Marco Poggianella, CEO e co-founder SOP – Save Our Planet (leggi dello stesso autore “Agricoltura sostenibile“)

Si pensa spesso, parlando di sostenibilità, che essa riguardi solo Paesi o grandi industrie. Non è così: è un concetto che coinvolge tutti i settori della società, compresi i privati cittadini. Sebbene le politiche dei Paesi e le grandi industrie abbiano un ruolo significativo nella promozione della sostenibilità, anche le piccole aziende, così come ogni individuo, hanno una responsabilità nei confronti dell’ambiente e della società.

La sostenibilità richiede un approccio olistico che bilanci l’impatto ambientale, sociale ed economico delle nostre azioni e decisioni. Ciò significa che ogni persona ha la possibilità di contribuire alla sostenibilità attraverso le scelte e i comportamenti quotidiani. Come privati cittadini possiamo adottare pratiche di consumo sostenibile riducendo gli sprechi, usando meno risorse, preferendo prodotti eco-friendly e scegliendo fonti di energia pulita. Possiamo partecipare a iniziative di volontariato, promuovere la sensibilizzazione rispetto a tali tematiche e sostenere politiche e progetti a favore dell’ambiente e della comunità. I 17 obiettivi delle Nazioni Unite (SDGs) sono un chiaro esempio per tutti.

Ma soprattutto i cittadini possono influenzare le decisioni delle aziende attraverso i propri acquisti. Se i consumatori mostrano una preferenza per prodotti e servizi sostenibili, le imprese offriranno sempre più opzioni più sostenibili per soddisfare la domanda di mercato. La buona notizia è che i consumatori stanno già dimostrando una crescente preferenza per prodotti sostenibili favorendo le aziende che dimostrano impegno verso la sostenibilità, premiando il loro comportamento con acquisti ripetuti e impattando significativamente sull’intera filiera di produzione e fornitura. Questa preferenza sta spingendo altre aziende, produttori e fornitori a intraprendere azioni sostenibili lungo l’intera catena.

La catena della sostenibilità

La catena della sostenibilità è l’interconnessione sussistente tra le attività e le pratiche delle aziende lungo la catena di produzione e fornitura con gli stakeholder, e ha l’obiettivo di garantire un’impronta ambientale ridotta e un impatto sociale positivo. Ci sono vari aspetti all’interno della catena.

  1. Responsabilità sociale d’impresa: le aziende sostenibili si impegnano a sostenere le comunità locali, promuovendo iniziative a favore dell’ambiente e della società.
  2. Rispetto dei diritti dei lavoratori: le aziende sostenibili promuovono il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, fornendo condizioni di lavoro sicure e dignitose.
  3. Certificazioni e standard: molte aziende sostenibili si dotano di certificazioni e seguono standard riconosciuti a livello internazionale che attestano il loro impegno verso la sostenibilità. Le aziende possono con un po’ di impegno trasformarsi anche in Società Benefit, per esempio, per avere ancora maggiore distinzione nel mercato.
  4. Trasparenza e rendicontazione: i consumatori fanno sempre più scelte informate richiedendo e cercando informazioni dettagliate sull’etichettatura dei prodotti. Un’etichettatura chiara e trasparente può aiutare i clienti a valutare l’impatto di un prodotto, guidando le loro scelte verso opzioni più sostenibili. I consumatori sono molto sensibili rispetto alle pratiche delle aziende e ai loro impatti, perciò può essere strategico fornire informazioni chiare e complete attravero, per esempio, relazioni di impatto o bilanci di sostenibilità.
  5. Materie prime: attenzione a provenienza, estrazione o produzione degli elementi necessari per la produzione di beni e servizi. È necessario applicare pratiche di approvvigionamento sostenibili e responsabili evitando l’estrazione eccessiva e dannosa delle risorse naturali.
  6. Riduzione dei consumi di energia e di acqua, delle emissioni di gas serra e uso di tecnologie e materiali eco-friendly durante la fase produttiva.
  7. Fornitori: nella catena della sostenibilità vanno presi in considerazione tutti i fornitori. Piccole aziende o fornitori di servizi , se vogliono restare nella catena e continuare a lavorare con le grandi aziende, devono essere essi stessi sostenibili.
  8. Distribuzione e logistica: attenzione al trasporto dei prodotti finiti dai siti di produzione ai mercati o ai consumatori, ottimizzando per esempio le rotte di trasporto e ricorrendo a modalità di trasporto a basse emissioni.
  9. Utilizzo e consumo: l’azienda deve porre l’attenzione sulla progettazione di prodotti durevoli, sull’efficienza energetica e sull’educazione dei consumatori riguardo a pratiche sostenibili.
  10. Infine, le aziende sostenibili devono pensare al trattamento dei prodotti al termine del loro ciclo vitale attraverso il riciclo, riutilizzo o corretto smaltimento dei rifiuti. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti e promuovere una gestione responsabile dei materiali esausti.

La catena di sostenibilità nell’agroalimentare

Prendiamo in esame ora la catena della sostenibilità nel settore agro-alimentare. Questa comprende diverse fasi peculiari, specifiche del settore.

  • A) Produzione agricola sostenibile. Include la promozione di tecniche di agricoltura e allevamento sostenibili che minimizzano l’uso di pesticidi, fertilizzanti chimici e antibiotici, preservano la biodiversità, riducono le emissioni di gas serra e gas inquinanti (soprattutto l’ammoniaca), proteggono il suolo e utilizzano l’acqua in modo efficiente. L’impatto dell’emissione di gas serra per produrre un litro di latte (1,39 kg di CO2 per confezione da litro) proviene dalla stalla per l’83%, con il restante 17% per il processo, il packaging, la conservazione, la distribuzione. Ridurre le emissioni di gas serra da liquami, fermentazioni enteriche e catena di produzione del foraggio destinato agli animali diventa fondamentale nella filiera zootecnica. Stessa cosa per i prodotti vegetali, dove riuscire a mantenere la stessa produzione riducendo o eliminando i concimi chimici può fare davvero la differenza.
  • B) Prodotti locali e stagionali (quando possibile) per ridurre la necessità di trasportare cibo su lunghe distanze, riducendo l’impatto ambientale del trasporto e sostenendo l’economia locale.
  • C) Lavoratori agricoli: garantire condizioni di lavoro sicure e giuste per i lavoratori, con particolare attenzione ai diritti umani.
  • D)Trasformazione e distribuzione: assicurarsi che il processo di trasformazione degli alimenti dai produttori alle industrie alimentari e ai punti vendita ottimizzi l’uso efficiente dell’energia, la riduzione degli sprechi e delle emissioni di gas serra.
  • E) Riduzione degli sprechi a livello di produzione, trasformazione, conservazione e distribuzione.
  • F) Tracciabilità e trasparenza: consentire ai consumatori di conoscere la provenienza e le pratiche di produzione degli alimenti.
  • G) Recupero e riciclaggio: promuovere il recupero di scarti alimentari per il compostaggio o il riciclaggio, contribuendo a ridurre il carico dei rifiuti e a valorizzare le risorse.

Scegliere un prodotto sostenibile, e in particolare un cibo sostenibile, è una delle azioni più significative e potenti che i consumatori possono mettere in atto per sostenere pratiche agricole responsabili, ridurre l’impatto ambientale, migliorare le condizioni di vita di lavoratori e promuovere un futuro più sostenibile per il pianeta. Scegliere di diventare un’azienda sostenibile e produrre prodotti sostenibili è una scelta etica, strategica e lungimirante.

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