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Contrasto alla crisi climatica e all’inquinamento, sviluppo sostenibile, lotta alle diseguaglianze sono argomenti sempre più attuali, da anni al centro dell’attenzione di opinione pubblica, istituzioni e aziende. Infatti, è sempre più evidente che il mondo non possa più prescindere da questi fattori e che la qualità del nostro futuro sia dipendente in tutto e per tutto dalla sostenibilità del nostro presente. L’Europa lo sa molto bene e si muove da tempo in questa direzione.

Uno dei mezzi attraverso cui l’Unione europea si propone di guidare le imprese verso gli ambiziosi obiettivi citati è il cosiddetto “Bilancio di Sostenibilità”, introdotto nel “Libro verde” della Commissione del 2001 e atto a comunicare le performance di sostenibilità di un’impresa in ambito ambientale, sociale e di governance.

La normativa europea: i Bilanci di Sostenibilità

L’introduzione di questo strumento tra i doveri a cui sono tenuti a far fronte enti, organizzazioni e imprese avviene da anni in maniera graduale. La Direttiva 2014/95/UE (NFRD, Non-Financial Reporting Directive) ha per la prima volta emesso l’obbligo per le imprese europee di più grandi dimensioni e di “interesse pubblico” di redigere annualmente una dichiarazione di carattere non finanziario per descrivere gli impatti ambientali, economici e sociali derivanti dalle proprie attività. Successivamente, la Direttiva 2464/2022 (CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive) ha esteso l’applicazione del reporting a nuove tipologie di soggetti. L’obbligo in questione entrerà in vigore in più fasi, a seconda della tipologia di soggetto, in un arco temporale dal 2024 al 2028.

Nonostante l’estensione delle tipologie di soggetti coinvolti, per il momento la redazione del Bilancio di Sostenibilità non è un adempimento obbligatorio per tutte le aziende; sono sempre di più, tuttavia, le realtà che autonomamente decidono di procedere con le attività di rendicontazione e presentare così il proprio report. Le motivazioni che muovono verso questa decisione sono molteplici: da una parte si vuole dimostrare il proprio impegno verso le tematiche ambientali e sociali, dall’altra l’adozione di un proprio Bilancio di Sostenibilità rappresenta un fattore strategico di attrazione di nuovi talenti, finanziamenti e investimenti, e contribuisce alla creazione di una green reputation più solida e credibile.

TAM – Teatro degli Arcimboldi di Milano

Bilancio di Sostenibilità

Il Teatro degli Arcimboldi di Milano sta andando con forza e convinzione in questa direzione: pur non rientrando tra le tipologie di soggetti obbligati, lo scorso 7 luglio – nell’ambito della conferenza stampa per la presentazione della stagione teatrale 2023/2024 – il Sustainability Manager di TAM Daniele Barbone ha presentato il primo Bilancio di Sostenibilità del teatro, relativo all’anno 2022.

La sfida per un futuro più sostenibile, infatti, non può appoggiarsi unicamente al mondo delle industrie, ma deve necessariamente interessare e chiamare in causa tutte le componenti della società. In questo senso, un settore che può contribuire al raggiungimento della sostenibilità ambientale (ma anche sociale ed economica) è certamente quello dell’arte e della cultura, ed è proprio questa la direzione che TAM ha deciso di sposare.

L’iniziativa è nata dalla volontà di ShowBees – società che ha attualmente in gestione in teatro – di offrire un’immagine chiara e verificabile del proprio impegno verso i temi di sostenibilità e delle iniziative portate avanti in questa direzione. Il report è stato redatto con il supporto di Daniele Barbone e dei consulenti di BPSEC; insieme a loro TAM ha individuato il proprio punto di riferimento complessivo negli standard GRI (Global Reporting Initiative), estendendo poi il lavoro di rendicontazione nel solco dei diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Durante il lavoro è stato altresì tenuto conto degli indicatori proposti da United Nations Global Compact Network Italia per effettuare la mappatura delle iniziative avviate nel 2022 e di quelle previste per gli anni a venire.

Attraverso un approccio meticoloso e conforme a requisiti riconosciuti a livello internazionale, quindi, il report prodotto prende in esame gli indicatori tanto ambientali quanto sociali e di governance, descrivendo risultati, obiettivi e programmi sui quali TAM si impegna e si impegnerà sempre di più in futuro.

Gli obiettivi futuri

Il viaggio di Arcimboldi verso la sostenibilità non finisce però qui. In aggiunta alla redazione del bilancio, il teatro ha formulato un insieme di obiettivi che complessivamente vanno a comporre un vero e proprio Piano di Sostenibilità. Gli interventi e i campi d’azione saranno molteplici: dalla riorganizzazione del sistema di raccolta rifiuti al settore della mobilità, dai miglioramenti in ambito energetico al risparmio idrico, fino ad arrivare alla gestione del verde. In aggiunta a ciò, da settembre 2023 TAM – grazie alla partnership con Nexi – diventerà il primo teatro italiano totalmente cashless, abbandonando il contante e sposando un modello che prevede unicamente pagamenti digitali. Attraverso questa serie di interventi TAM si pone l’obiettivo, tanto ambizioso quanto necessario, di dimezzare le proprie emissioni climalteranti entro il 2026 e di azzerarle entro il 2035, collocandosi così tra le eccellenze teatrali nazionali e internazionali rispetto ai temi di sostenibilità.

La normativa europea: il PNRR

Gli sforzi del Teatro degli Arcimboldi per raggiungere le emissioni zero si inseriscono e si contestualizzano all’interno di una più generale tendenza che avvicina sempre più il mondo dell’arte e della cultura alle tematiche di sostenibilità ambientale, di lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici.

A riprova del crescente legame che interessa sostenibilità e organismi culturali in Italia, è da poco stato pubblicato – nell’ambito della Missione 1 del PNRR “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” – il bando TOCC (Transizione ecologica per Organismi Culturali e Creativi), iniziativa che prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per promuovere innovazione e progettazione ecocompatibile nell’ambito di attività culturali e creative. Il bando TOCC è atto a finanziare progetti, attività e prodotti che contribuiscano a tutelare clima e ambiente, sulla scia della consapevolezza che agire nel presente significa proteggere il futuro, e che la sostenibilità di oggi comporterà la sopravvivenza del pianeta e dell’arte del futuro.

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